Hiroshima…
La mia bara è vuota
Se l’avvicinate all’orecchio sentirete il mare del Giappone
Anzi l’aki-nada sea
Di me non è rimasto nulla
Nemmeno il nome
Nemmeno un’eco dello stesso
Forse perché è stato sovrastato da un’eco più forte
Che risuona da 70 anni
Solo perché Franklin ha deciso così
Con quella smania infantile di provare un giocattolo nuovo
È vero che con tutto quel calore e l’onda d’urto
Non ho fatto in tempo a soffrire
Vaporizzato all’istante
Ma di me non è rimasto nulla
Un po’ di vapore acqueo
Magari mi stare respirando
In fondo è stato un bel modo di lasciarvi
Ma mi spiace che la mia bara sia l’aria
E quella sottoterra solo un simbolo
Ci tenevo a far prosperare un po’ i vermi
A continuare il cerchio della vita
ma il mio è stato chiuso
da chi non sapeva cosa significasse per me
avere un corpo anche dopo l’ultimo viaggio…